Very inspiring blogger Award
Buongiorno a tutti!!! come procede la vostra settimana?? io sono sempre più di corsa 🙁 . . AAA CERCASI FERIE,...
Sul blog ospitiamo oggi Lisa, appassionata viaggiatrice che ci vuole raccontare il suo viaggio in Giappone, in una zona decisamente ancora autentica e meno battuta.
Quando si decide di intraprendere un viaggio verso un paese lontano come il Giappone, bisogna tenere a mente che il viaggio per arrivarci non è dei più semplici: dopo circa 16 ore di aereo con scalo a Hong Kong e 7 ore di fuso orario atterriamo a Fukuoka, una delle città principali dell’isola di Kyushu.
Dopo aver preso l’auto, il mezzo migliore per girare l’isola, ci dirigiamo verso Nagasaki.
A Nagasaki è d’obbligo visitare il Nagasaki Atomic Bomb Museum, il museo della bomba atomica sganciata sulla città alla fine del secondo conflitto mondiale. Qui ho avuto la possibilità di parlare con una superstite del tragico evento.
Altra attrazione turistica che vale la pena vedere è l’isola artificiale olandese Dejima, costruita nel 1634 con il fine di ospitare gli insediamenti commerciali olandesi.
Durante il tragitto verso la Prefettura di Kumamoto, abbiamo fatto tappa al Castello di Shimabara, luogo principale della rivolta di Shimabara e ora adibito a museo.
Se si ha voglia di visitare una città non troppo caotica, Kagoshima è la tappa migliore.
Situata a sud dell’isola, il simbolo della città è sicuramente il vulcano attivo Sakurajima, dal quale escono fumo e cenere che spesso ricoprono la città.
Kagoshima è anche conosciuta come la “Napoli del Giappone” per le sue somiglianze con la città italiana: dalla seconda metà del secolo scorso è anche attivo il gemellaggio tra le due città!
I giardini Sengan-en in stile giapponese sono perfetti per una passeggiata rilassante nel verde e nella tranquillità con vista vulcano.
Sulla spiaggia ho anche avuto la possibilità di provare i famosi bagni di sabbia vulcanica ed ho anche avuto un primo approccio con gli onsen, caratteristiche sorgenti termali giapponesi.
Un pomeriggio è da dedicare al punto più a sud del Kyushu: Capo Sata.
Il paesaggio che si vede durante il tragitto in auto per raggiungere tale meta è il più suggestivo tra quelli incontrati durante la nostra intera permanenza, tra spiagge deserte e palme che ricordano quasi le cartoline hawaiiane.
Capo Sata è distante dalle città ed è possibile ammirare la folta natura e la distesa dell’oceano dal faro: sono anche presenti delle scimmie, non facili da vedere data la loro timidezza!
Con il tempo atmosferico giusto si riesce anche a vedere l’intera via lattea dopo il calar del sole!
La Gola di Takachiho è un altro sito perfetto per entrare in contatto con la natura.
Con la possibilità di affittare delle barche (con un massimo di tre persone per barca) si può passare attraverso la gola creata dal flusso della lava di un vulcano.
Inoltre con un trekking leggero ai bordi della gola si arriva a un meraviglioso tempio nel bosco. Il panorama e i colori degli alberi e delle cascate rendono il luogo ancora più sublime.
Una cosa sicuramente da non perdere è la possibilità di pernottare in un Ryokan, classico ostello giapponese con all’interno gli onsen.
Queste strutture sono perfette per vivere a pieno un’esperienza giapponese, dormendo sul tatami con i futon e girando in yukata (classica veste giapponese). P
er rilassarsi niente è più adatto degli onsen, sorgenti termali calde.
E’ da tenere a mente, però, che bisogna entrare nudi (non vi preoccupate: gli onsen sono sempre divisi per sesso e pochi hanno anche i bagni misti) e che non sempre sono consentiti i tatuaggi. Dove abbiamo pernottato noi ci è stato offerto di prenotare senza nessun costo aggiuntivo un onsen privato.
Nella prefettura di Fukuoka è possibile ammirare il tempio Nanzo-in, dove si può ammirare il Buddha di bronzo più grande del Giappone.
L’intero tempio è pieno di magnifiche statue di dimensioni e significati diversi. Assolutamente una meta da non perdere!
Prima di tornare in Italia ci siamo fermati due giorni a Fukuoka, dove personalmente ho lasciato il cuore. La città è molto ordinata e ogni angolo riserva delle magnifiche sorprese.
Abbiamo visitato la città interamente a piedi e la sera ci siamo permessi di provare alcune attività tipiche che le metropoli giapponesi offrono: da non perdere il Maid Café, esperienza che ne vale assolutamente la pena, e, ovviamente, tappa d’obbligo al Karaoke!
I paesaggi diversi, gli innumerevoli templi che abbiamo visitato, le fantastiche persone che abbiamo conosciuto hanno reso questo viaggio qualcosa di emozionante.
Il Kyushu è una tappa perfetta per coloro che vogliono vivere il Giappone “antico” e “tradizionale” che in pochi conoscono.
Commenti
4 CommentiValentina
Gen 25, 2020Il Giappone mi incuriosisce molto, ma poi quando mi trovo a dover decidere la meta per il prossimo viaggio lo scarto sempre. Chissà, forse un giorno riuscirò a visitare questo affascinante Paese. Intanto ho sognato un po’ con questo post.. molte zone, come la Punta sud, non le conoscevo
Daniela M.
Feb 10, 2020La distanza è decisamente importante!
Ilaria Fenato
Feb 5, 2020Questo è quello che vorrei visitare quando immagino il Giappone. È una meta che vedo un po’lontana, non per la distanza, ma perché ho sempre poco tempo per viaggiare e ne vorrei di più da dedicargli una volta arrivata lì. Magari prossimamente, se le cose dovessero cambiare 😁
Daniela M.
Feb 10, 2020Prima o poi, chi lo sa 🙂