I giardini dell’Acquasola a Genova sono il “parco” per definizione del capoluogo ligure.

Un angolo di verde e di pace nel cuore della città, dove il caos ed il traffico sembrano lontani.

Basta poco per rendersene conto.

Entrando si viene avvolti dai numerosi alberi, platani e lecci, che con la loro coltre verde, silenziosa e magica ovattano qualsiasi rumore proveniente dall’esterno.

Siamo nel quartiere di Carignano, in pieno centro Genova, appena sopra a Via XX Settembre.

I giardini dell’Acquasola rappresentano per me uno scrigno colmo di ricordi.

Ero una bambina.

Qui i miei genitori mi portavano spesso il sabato o la domenica e con la bicicletta sfrecciavo a destra e sinistra lungo la pista ciclabile.

Ci passavamo interi pomeriggi.

Questa oasi rappresenta per me felicità, momento di unione con la mia famiglia.

Immancabile poi un gelato al baretto e una passeggiata al fresco degli alberi.

E pensare che per un po’ di anni questo luogo meraviglioso è stato chiuso perché al suo posto dovevano sorgere dei parcheggi interrati…

Fortuna che poi si è deciso per la riqualificazione della zona, grazie alle numerose proteste dei residenti di zona e non solo. Dunque eccoci qui.

I GIARDINI DELL’ACQUASOLA A GENOVA : UN PO’ DI STORIA

L’area dove sorge l’attuale parco poggia su una parte delle antiche mura trecentesche.

A metà del XVI secolo l’Acquasola non era ancora adibita a giardino pubblico, ed il nome con cui veniva citata era quello de Müggi (in dialetto genovese i mucchi).

Tale area era adibita a deposito dei detriti prodotti dalla realizzazione dell’attuale via Garibaldi.

Il Parco dell’Acquasola è stato  progettato nel 1821 dall’architetto Barabino sull’area di un bastione medievale raccordato alla cinta del XVI secolo.

Il progetto viene eseguito nel 1825 con una struttura terrazzata che si congiunge con il vicino parco della Villetta Di Negro.

Dalla parte opposta, verso la via di San Vincenzo, la spianata viene cintata da un forte muraglione, eseguito alla maniera militare.

Su modifiche richieste da Domenico Chiodo tale muraglione assume le forme della fortificazione, con un angolo a torre circolare.

Il parco è, di fatto, un giardino dall’impianto rettangolare e di assoluto rigore formale, concepito per il passeggio a piedi ed in carrozza.

Il Barabino si è ispirato ai boulevards francesi ed è stato il primo parco pubblico di Genova.

I Giardini dell’Acquasola, con un estensione di 2 ettari e mezzo, sono meta tradizionale di passeggio e di giochi fin dai primi dell’Ottocento.

Fonte : Visit Genova

I GIARDINI DELL’ACQUASOLA A GENOVA : OGGI

Oggi l’area è stata riqualificata e i giardini dell’Acquasola sono tornati a splendere.

Rappresentano una sosta ideale quando si è in centro città con i bambini. E’ il play-ground più comodo e ampio nel cuore di Genova.

Se sei in viaggio a Genova con la famiglia considera una sosta qui al Parco, ti rigenererà!

Come si compone ?

Tanta ghiaia dove poter correre liberamente in quanto l’area è chiusa da cancello. Superati i laghetti con le carpe eccoci ai giochi per i bambini con le panchine.

I piccoli si possono sbizzarrire perché ci sono attività di tutti i tipi.

Si trovano anche giocattoli lasciati qui appositamente da famiglie dove erano in disuso in modo che potessero avere una seconda vita!

Ecco quindi che un monopattino o una macchinina hanno la loro seconda vita, regalando un sorriso al bimbo di turno.

Ci sono poi le giostre al coperto ed un’area ristoro dotata di baretto e tavolini all’aperto.

Qua e là si trovano panchine dove poter sostare, leggere o controllare i propri figli :D.

A volte vengono anche organizzati spettacoli con burattini e clown da artisti di strada. Mia figlia l’ultima volta si è divertita moltissimo!

I giardini dell’Acquasola sono per me tradizione, bellezza e ricordo.

Tre parole per descrivere i miei sentimenti affettivi verso questo Parco.

Nella parte interna dei giardini si può passeggiare e ammirare un panorama meraviglioso sulla città di Genova.

Quando cammino sulle alture di Genova, ci sono momenti in cui avverto bagliori ed emozioni simili a quelle che sentì Colombo,

forse negli stessi luoghi, lanciato verso il mare e il futuro

(Friedrich Nietzsche)