La neve cade silenziosa intorno a noi.
Tranne cuore e mente che analizzano tutto quello che mi circonda.
I passi dei miei stivali sulla coltre di neve mi accompagnano in questo viaggio ai confini dell’umanità.
Il rumore del silenzio è fragoroso ed assordante a testimonianza di un passato incancellabile.
Ma soprattutto una forma di rispetto per tutte le vittime innocenti del massacro consumato negli anni dell’Olocausto.
Perché certi orrori non devono esser dimenticati, mai.
Ormai sono passati 12 anni quasi da quella visita a Dachau.
Una gita educativa che non poteva far altro che riaffiorare nei cassetti della mia mente oggi, 27 gennaio 2017, Giornata della Memoria.
Sono anni che desidero scrivere questo post, e nonostante sia passato un bel po’ di tempo,
le emozioni sono sempre fresche, e non faticano a trapelare sulla tastiera.
UN PO’ DI STORIA
Il campo di concentramento nazista di Dachau fu aperto il 22 marzo 1933 su iniziativa di Heinrich Himmler, con una decisione presa appena un mese dopo la salita al potere di Hitler (30 gennaio 1933).
Il campo venne posizionato nei pressi della cittadina di Dachau, a circa 16 km a nord-ovest di Monaco di Baviera, nel sud della Germania.
Fu il primo di tutta la Germania.
Il lager sfruttò inizialmente i locali dell’ex fabbrica di munizioni in disuso, la Königlichen Pulver – und Munitionsfabrik Dachau, edificata durante la prima guerra mondiale.
Dal 1936 al 1938, demolita la fabbrica, grandi lavori, eseguiti dai prigionieri, ampliarono il campo di Dachau portandolo alla forma attuale;
Il lager in se stesso, con le baracche dei prigionieri, formava un rettangolo di circa 300 x 600 m, il terreno era paludoso, e non era certo adatto alla salute dei prigionieri.
« Il campo di concentramento di Dachau fu l’unico ad esistere per tutti i 12 anni del regime nazista. Nei primi anni della dittatura fu il più grande ed il più noto dei campi di concentramento, ed il suo nome divenne ben presto sinonimo di paura e di terrore in tutta la Germania. »
Era diviso così :
– Zona alloggi per i prigionieri, 34 grandi baracche divise in due file da un lungo viale alberato
– Alloggiamenti SS
– Il Bunker con le prigioni
– Depositi e rimesse per veicoli
– Zone agricole con fattoria
– Campo di tiro
– Zona dei forni crematori
Vi consiglio di fare un tour virtuale per immergervi nelle condizioni disumane che i prigionieri hanno dovuto sopportare,
Essi venivano impiegati per incarichi di lavoro anche fuori del campo, e questo coinvolse sia singoli individui che migliaia di prigionieri, a seconda delle esigenze.
Talvolta gli interventi esterni, se i detenuti avevano anche un posto dove stare, fecero sorgere strutture secondarie, i sottocampi.
Al comando di questi, se le dimensioni lo permettevano, vennero chiamati anche prigionieri con incarico di funzionari.
All’interno mi sentivo vuota,
incredula e sorpresa di quanta meschinità può esser capace l’uomo.
Esser stata nelle baracche ( ricostruite ),
immaginare donne,
bambini ed uomini vestiti leggeri, senza calze, con quel freddo intenso, in condizioni igieniche disumane,
ha lasciato il segno dentro di me.
La mia anima si è impietrita quando a passi lunghi nella neve abbiamo raggiunto le antiche camere a gas ed i forni crematori.
Davvero, non ci sono parole esatte per descrivere le sensazioni provate.
L’unica cosa che mi pare di sentire ancora,
è il tonfo leggero della neve che cade,
fredda e ghiacciata,
come a voler cancellare tutta l’atrocità del luogo .
Nel 1965, il campo di Dachau in parte venne ricostruito, grazie alla volontà di una parte dei sopravissuti, e aprì i battenti ai visitatori.
L’ingresso è libero, all’interno si possono prenotare visite guidate di gruppo, singole o prenotare delle audoguide.
Noi avevamo scelto l’ultima opzione.
Ho potuto girare in autonomia l’area, e sono riuscita a “rifugiarmi” nei miei pensieri.
Orari di Apertura del Memoriale ex campo di concentramento
Alte Römerstraße 75
85221 Dachau
Apertura giornaliera dalle 9 alle 17
Disclaimer
Immagini prese dal web, purtroppo le poche che ho sono veramente inutlizzabili
Commenti
11 CommentiAndrea
Gen 27, 2017Anch'io sono stato a Dachau tanti anni fa, ma ancora ricordo bene l'effetto che ho sentito nel vedere quella realtà inimmaginabile!
Daniela M
Gen 29, 2017Già, ogni anno le stesse sensazioni che riaffiorano.. pazzesco.
Annalisa
Nov 13, 2018Brividi.
Se ripenso alla mia visita a Dachau, ho solo questo arido ricordo. Brividi.
Tutto sembra raso al suolo e cosi’ doloroso. Quella scritta, quel cancello, quel cielo cupo e grigio, li ricordo benissimo.
Sono stata male, dopo. Credo non ci tornerò mai più…
Dani
Gen 14, 2019Non sono mai stata in un campo di concentramento. Mi piacerebbe visitare questi luoghi, ma so che ne resterei molto impressionata.
Daniela M.
Gen 16, 2019E’ una di quelle visite che ti rimarrà impressa nella mente, ne vale la pena.
Alessandra
Mar 8, 2019Mi sono immedesimata nel tuo racconto perché a fine dicembre abbiamo visitato Auschwitz e Birkenau. É una cosa atroce quella di cui sono stati capaci di fare i nazisti, ma non va dimenticata.
Daniela M.
Mar 12, 2019Per nulla al mondo, va ricordata, sempre!
Claudia
Gen 14, 2020A Dachau ci sono stata in gita scolastica di quinto. A 18anni è difficile comprendere come sia stato possibile compiere tutto ciò. Dieci anni dopo,l’anno scorso sono stata ad Auschwitz, e ancora non riesco a capacitarmi di come sia stato possibile
Daniela M.
Gen 17, 2020Già!
Fabiana
Mar 20, 2020Ho in saccoccia un biglietto aereo per Cracovia a giugno, spero vivamente che questa pandemia si sia finalmente spenta per allora. L’intenzione è quella di visitare Auschwitz, perchè non si deve mai dimenticare il passato.
Daniela M.
Ago 21, 2020Mai, concordo. Spero tu sia riuscita nel frattempo a fare il tuo viaggio!