Grezza,
a tratti rude,
ma autentica.
O la odi o la ami.
Ed anche questo fa parte del fascino della Superba.
La Lanterna,
simbolo del capoluogo ligure,
è una tappa imperdibile durante una visita a Genova.
Quasi mi vergogno a dirlo, ma prima dello scorso dicembre non vi avevo mai messo piede.
E pensare che visitarla è sempre stato un mio desiderio, che grazie a
Genova Turismo si è concretizzato.
Perché visitare la Lanterna ?
Semplice, perché la Lanterna rappresenta la storia ed il cuore antico di Genova.
E’ visitabile tutti i weekend dalle 14.30 alle 18.30.
Il costo del biglietto è di € 6,00 e comprende la visita al Museo, al Parco ed alla Lanterna.
In settimana è possibile prenotare visite guidate alla struttura ad altri costi.
Come arrivare alla Lanterna di Genova
La Lanterna rimane “decentrata” rispetto al centro ed è per questo che nel 2001,
con l’intento di collegare la città con il suo simbolo,
creando una sorta di terrazza sul Porto di Genova,
è stata creata la Passeggiata che porta al faro zeneize,
restituendo in questo modo l’area portuale alla città.
Il percorso, lungo circa 800 mt, percorre l’antico fondo delle mura seicentesche ed ottocentesche.
A causa di diversi lavori in corso, attualmente il percorso per la Lanterna parte da Via Milano.
Si compone di una struttura in acciaio e legno, per cui non si può percorrere con le biciclette.
Mi raccomando, prima di iniziare scaricate sul vostro smartphone la app LANTERNA DI GENOVA, con la quale inizierete una vera e propria “visita guidata”ricca di informazioni utili, pur girando in totale libertà.
Basterà sincerarsi di avere il bluetooth attivo e ad ogni cartello numerato “puntare” il proprio smartphone sul simbolo interattivo per iniziare ad ascoltare.
Bellissimo ed innovativo.
Lungo il percorso siccome eravamo gli unici con la App altre persone hanno ascoltato con noi J
Utilissimo.
Ma ora cominciamo a raccontare un po’ di storia …
Sita sul promontorio di Capo di Faro, la Lanterna, con i suoi 77 metri di altezza, è il faro più alto del Mediterraneo, secondo in Europa.
Secondo alcune fonti non ufficiali, nel 1128 venne edificata la prima torre, alta poco meno dell’esistente, con una struttura architettonica simile all’attuale, ma con tre tronchi merlati sovrapposti.
Alla sua sommità venivano accesi, allo scopo di segnalare le navi in avvicinamento, fasci di steli secchi di erica (“brugo”) o di ginestra (“brusca”).
L’attuale costruzione risale al 1543, ma fin dal XII secolo esisteva una torre di struttura simile, nata come torre di guardia per annunciare l’arrivo di imbarcazioni sospette e divenuta nel tempo anche faro, sulla cui sommità si bruciavano fascine per segnalare ai naviganti l’accesso al porto.
Nel 1326 vi si installò la prima lanterna ad olio di oliva, la cui luce era concentrata in un fascio grazie a cristalli trasparenti prodotti da maestri vetrai liguri e veneziani.
La rappresentazione probabilmente più antica di questa prima Lanterna risale al 1371 e compare sulla copertina di un registro dell’autorità marittima del tempo.
Nel Quattrocento la torre fu adibita a prigione e custodì, tra gli altri, il re di Cipro.
Agli inizi del Cinquecento fu edificata la fortezza della Briglia, voluta da Luigi XII per le truppe che presidiavano la città: i genovesi, insorti contro i francesi, la bombardarono, danneggiando anche la Lanterna, ridotta a “mezza torre”.
Nel 1543 essa venne ricostruita e le antiche merlature furono sostituite.
Da allora la Lanterna superò senza gravi conseguenze il bombardamento navale del Re Sole alla fine del Seicento, i combattimenti del 1746 dopo la rivolta di Portoria, i bombardamenti della seconda guerra mondiale, nonché innumerevoli momenti di intemperie naturali (fino a quando, nel 1778, non fu dotata di impianto parafulmine).
La Lanterna di Genova oggi..
In tempi più recenti la potenza del faro aumentò notevolmente, sia per l’introduzione di più moderni sistemi ottici (data 1840 il sistema rotante con lenti di Fresnel), sia per l’introduzione di nuovi combustibili: il gas di acetilene (1898), poi il petrolio pressurizzato (1905), fino all’elettrificazione del 1936.
All’interno si può osservare l’antico faro di segnalazione d’emergenza alimentato a gas, sulla cui superficie sono visibili i segni del secondo conflitto bellico mondiale.
Poi numerose raffigurazioni degli schemi di funzionamento del faro.
Dire che ero entusiasta è dir poco.
Quando si è desiderosi di vedere un luogo alle volte il timore di restare delusi è elevato.
Non è stato il nostro caso.
La visita ha confermato tutte le nostre aspettative e consiglio di visitare la Lanterna,
non solo ai turisti,
ma in primis a tutti i genovesi,
perché si tratta di conoscenza personale e formazione sulle origini della propria città.
Alla base della Lanterna è possibile osservare alcune fortificazioni, poste a difesa della Porta Nuova, costruita nel 1827, attraverso la quale si accedeva a Genova da Ponente.
All’interno di queste fortificazioni si trovano le quattro sale dei “fucilieri”, una “galleria” e le tre sale dei “cannoni”.
Le Fortificazioni, per la loro qualità architettonica ed il fascino degli interni rappresentano di per se un museo, all’interno non ci sono oggetti ma racconti e testimonianze su Genova e provincia, visti attraverso la storia ed il territorio, la cultura materiale, i personaggi e le tradizioni.
Otto ore di filmati “pillola”,
gestiti da computer che consentono una programmazione sempre nuova sugli oltre quaranta schermi distribuiti nelle varie sale.
Il visitatore si trova di fronte ad un gigantesco “spot” su Genova e sul territorio circostante.
E’ davvero un luogo unico.
Così vicina alla città ed allo stesso tempo “lontana”.
Fuori dal caos e dai rumori del traffico.
Lassù sulla Terrazza si odono soltanto i gabbiani ed il rumore del vento.
Da qui si ha una vista stupenda su tutta Genova e provincia.
Si dice che nelle giornate più limpide si scorga la Corsica e le estremità della regione.
Ci siamo stati di domenica e sono stata piacevolmente sorpresa nel vedere numerosi turisti incamminarsi su per la tortuosa stradina che porta al faro di Genova.
Genova è viva ed aperta ai turisti.
Noi ovviamente ci siamo stati anche con la piccolina,
un po’ in passeggino e un po’ in braccio ( avevo dimenticato il marsupio in macchina 😀 ) ed è piaciuta anche a lei.
Per il papà è stato stancante portarla su per tutti gli scalini, ma ne è valsa la pena.
A metà salita circa potrete osservare parte delle scale originali in ardesia.</o:p >
Credo che fare tappa alla Lanterna sia d’obbligo se vi trovate a Genova.
Con questo post ringrazio Andrea De Caro, il responsabile della Fondazione Amici della Lanterna, per averci ospitati in questo “viaggio” alla scoperta del passato genovese.
“ Da Voltri a Genova si vedono sempre case, tutto annuncia una grande città. Presto il porto appare e si vede la bella città seduta ai piedi delle montagne: il faro della Lanterna, come un minareto, dà all’insieme qualche cosa d’orientale e si pensa a Costantinopoli. ”
(Gustave Flaubert)