#ITBMRoma2014 – #Vueling TBM in Italia
Questo sabato ho partecipato con estremo piacere all’#ITBMroma. Appuntamento ore 10 sulla Terrazza Caffarelli...
Buonasera, cominciamo subito con il condividere chi sono !
Per chi non mi conoscesse sono Daniela ed ho 35 anni.
Nel 2013 ho aperto questo blog, che nel giro di poco mi ha regalato esperienze uniche ed interessanti..
Non era ancora esploso il caso Chiara Ferragni, anche se The Blonde Salad era già ovviamente il blog numero uno nella classifica che seguivo dei blogger italiani..
Cosa mi aspettavo? Non lo so, la mia era solo voglia di “parlare”.
Trovare una mia voce, perché ho da sempre amato esprimermi e condividere le mie idee. Dare un senso alla mia creatività interiore.
Non credevo di arrivare a monetizzare e stringere intese interessanti.
Invece è successo. Cose molto semplici, ma che mi hanno riempita di soddisfazione..
Attenzione, come ogni cosa a cui uno tiene, ogni sera di ritorno dal lavoro mi mettevo al pc e scrivevo, condividevo..
Diciamo che il lavoro è stato intenso, ma ripagato.
Poi nel 2015 è nata la mia bambina e la cosa mi ha un po’ destabilizzato, bloccandomi dal punto di vista della scrittura, facendomi pensare a cosa volessi essere… volevo continuare a scrivere ma al tempo stesso non volevo ossessionarmi.
Perché credetemi, se uno fa una cosa che gli piace, non smetterebbe più.
Ed io, errando, ho cominciato ad allentare la cinghia.. meno presenza sul blog, ma più presenza sui social.
Fino ad arrivare ad oggi, nel 2022.. con una crescente voglia di condividere/scrivere post e al tempo stesso il blocco nel farlo.
Dal 2015 in particolar modo, sono stati aperti miliardi di blog di ogni tipo..
E questo personalmente mi ha fatto passare un po’ la voglia.
Oggigiorno vogliamo essere o solo apparire?
Parliamo di viaggi per esempio.
Internet una volta veniva usato per avere info utili, mentre oggi spesso viene cercato il posto più instagrammabile e/o cool del momento.
Persone passano ore in coda per salire su un’altalena e starci solo un minuto.. immortalare l’immagine sul proprio smartphone..
per poi condividerlo quasi in real time sui social! ( senza nemmeno esserselo goduto quell’attimo )
Un po’ per quello che è diventato internet e un po’ per gli impegni della mia vita quotidiana ovvero, lavoro, bimba e casa..
io ho abbandonato un po’.
So bene di non far parte di quelle persone che vogliono solo apparire.
A me piace essere e non amo rifugiarmi solo in quell’attimo condiviso di cui magari farmi vanto con gli amici.
E’ un modo per esprimere il proprio estro, il proprio talento, fruire consigli e fare del bene al prossimo.
E sebbene sia conscia che il mio “abbandono” abbia penalizzato il mio blog e la sua evoluzione, ho sentito l’esigenza di staccarmene ( non ho mai pensato di eliminarlo intendiamoci ), per non venire assorbita da questa “dipendenza” che dilania i giorni d’oggi.
Ma voi li vedete i vostri figli ? Sempre attaccati allo smartphone. Una dipendenza invisibile che ci divora.
Una forma di intrattenimento costante che gli fa perdere la voglia di giocare e fantasticare, facendoli diventare spettatori passivi di vite altrui.
Ragazzini che invece di parlare e vivere esperienze, stanno seduti sulle panchine guardando ciascuno il proprio schermo.
Siamo diventati un mondo di persone sempre più connesse le une alle altre, ma mai così distanti.
Quindi, se dovessi rispondere alla domanda posta sopra, dico no, è giusto condividere qualcosa ogni tanto, ricordandoci di vivere la vita vera e non quella virtuale.
Altra riflessione, gli effetti dei social sono meravigliosi e divertenti.. ma fermandosi a pensare bene, creano una distorsione costante della realtà.
Il che non credo abbia effetti benefici, soprattutto sui giovanissimi.
Come potrebbe dire qualcuno, probabilmente sono “vecchia” dentro.
Per me le immagini dei figli vanno custodite gelosamente.
In fondo, è vero che siamo i loro tutori legali fino alla maggiore età, ma è anche vero che condividere loro immagini e/o video in continuazione è esagerato.
Personalmente non condivido chi è diventato INFLUENCER di professione, blogger o youtuber o quello che è, attraverso la continua sovraesposizione dei propri figli nei social network.
Ce ne sono parecchi con la telecamera sempre puntata in casa e sui propri figli.
A volte ci penso e arrivo sempre alla stessa conclusione ovvero che non ha senso.
Al di là della privacy, che è una scelta personale, mi metto dalla parte di un bambino che è sempre costantemente sotto i riflettori ( di una platea di spettatori a lui invisibili ), magari recitando alle volte e ripetendo la battuta per ottenere l’effetto voluto dai genitori.
Se da un lato può portare ad una predisposizione per la materia teatrale ( si spera ), dall’altra, per quanto mi riguarda va incontro a seri problemi di identità in una mente che può esser ancora plasmata e formata.
Spesso ho voglia e necessità di rifugiarmi nel mio spazio, solo mio, che condivido con voi.
E in fondo penso che è per questo che sono nati i blog.
Diari virtuali di condivisione, utili a creare sinergie e comprensione.
Quindi si, tempo permettendo, voglio riprendere da dove avevo lasciato.
Impossessarmi della tastiera e riprendere a raccontare dei miei luoghi visitati, perché le cose da dire sono sempre tante.
L’importante oggigiorno è cercare di mantenere una propria voce ( fuori dal coro ), non omologarsi e dare un taglio emotivo alla propria scrittura.
Non si può scrivere per la SEO e non si può esser ossessionati dai social.
Per me, e sbaglierò, i social sono destinati a scoppiare, o meglio, se si cercano informazioni non sono quelli lo strumento giusto, ma servono siti strutturati che rispondano alle esigenze dei lettori.
Pertanto si, condividere su un blog ha ancora senso.
In fondo, solo il tempo ripaga e mette al proprio posto ciascuno, eliminando i rami secchi.
Si dice che “sharing in caring”, per me ‘importante è farlo nel modo corretto.
Pertanto a mio avviso, si alla condivisione ma con moderazione, lasciate da parte i minori per favore!
Trovo triste fare business su di loro.
Tutta questa libertà ci ha fatto perdere di vista l’obiettivo e non ci rendiamo nemmeno più conto di ciò che succede intorno a noi, presi come siamo dal curiosare dentro le case degli altri attraverso Instagram, Facebook o Tik Tok..
A volte, in realtà molto spesso, penso che invece di andare avanti, stiamo velocemente retrocedendo.
Attenzione a non inciampare e finire in un baratro, da cui uno smartphone non potrà salvarci.
“È facile dire: ‘Eccomi!’. Bisogna anche esserci.”
STANISLAW JERZY LEC